Il 28 settembre è stata inaugurata Ànemos, mostra bipersonale d’arte contemporanea che, per la prima volta, lega l’illustratrice liventina Marta Lorenzon e il pittore catanese Fabio Modica .
A Donnalucata i nostri confini sono diventati liquidi. Le immagini davanti a noi evocavano l’acqua, il Mediterraneo. Meditare (il ritorno). La liquidità sfiora gli spazi tra noi e l’altro-da-noi, tra noi. Quale Dio [archetipi] incontriamo in questi spazi?
È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo!
da Il libro dell’inquietudine, Fernando Pessoa
Recentemente si è discusso di come alcuni elementi siano presenti in modo persistente nei prodotti enogastronomici così come nel design antico e contemporaneo della nostra Sicilia; fin quando si è ritenuto necessario fare una severa riflessione sul ruolo di questo mondus imaginalis che, come nel caso dell’acànto, dell’edera, del fico d’india o di frutti come l’arancia sono divenuti tratti fondamentali della rappresentazione essenziale della vita, che sia nobiliare con l’araldica o religiosa anzichè popolare. Se una persona, con molti spazi dentro, si da del peccato a riempirli con un solo mondo. Figuriamoci per un’isola, che è stata attraversata sin quando esiste dai popoli che hanno fatto il mondo.
Un centro impetuoso, adagiato nel centroriente della Sicilia, si distende nell’anfiteatro naturale di Caltagirone, città foriera di storie e tradizioni millenarie. Le origini della città sono antichissime e si legano, senza alcuna soluzione di continuità, all’avvio di produzione ceramica preistorica nel territorio calatino. Esempio fra tutti il giacimento di Sant’Ippolito, che rivela la presenza di due villaggi di epoca neolitica e calcolitica.